Hai solo 15 anni di contributi? Ecco le opzioni per andare in pensione

È ancora possibile andare in pensione con 15 anni di contributi?

Negli ultimi anni, le normative previdenziali hanno subito notevoli cambiamenti, in particolare con l’entrata in vigore della riforma Fornero, che ha rigidito i requisiti di accesso alla pensione. Tuttavia, per coloro che hanno accumulato solo 15 anni di contributi, ci sono ancora delle possibilità di andare in pensione. Esistono eccezioni specifiche e deroga che possono consentire a chi ha un’anzianità contributiva ridotta di accedere a forme di pensione, sebbene con determinati criteri.

Le tre deroghe della Legge Amato: chi può beneficiarne

La Legge Amato del 1992 ha introdotto alcune deroghe Amato che sono ancora valide e possono permettere di andare in pensione anche con una contribuzione limitata. Ecco le tre principali deroghe:

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1. Deroga per chi ha fatto versamenti volontari

Questa deroga è rivolta a coloro che hanno accettato di continuare a versare contributi in modo volontario. È necessario che tali versamenti siano stati autorizzati entro una precisa scadenza. Per accedere a questa opzione, è richiesto un minimo di 25 anni di anzianità assicurativa.

2. Deroga per i lavoratori impegnati in fondi specifici

Una seconda deroga è destinata a chi ha lavorato in specifici settori che prevedono modalità di calcolo agevolate. Qui è necessaria l’esistenza di specifici contratti e condizioni di lavoro che impongono una contribuzione diversa rispetto agli altri lavoratori.

3. Deroga a causa di invalidità o professioni usuranti

Infine, la terza deroga è per coloro che, a causa di invalidità accertata o di aver svolto professioni considerate usuranti, possono accedere anticipatamente alla pensione. In questo caso, è necessaria la documentazione che certifichi tali condizioni.

Opzione Contributiva Dini: un’altra via d’uscita

Un’altra alternativa per chi ha accumulato solo 15 anni di contributi è rappresentata dall’opzione contributiva Dini. Questa soluzione è dedicata ai lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano meno di 18 anni di contributi e, dopo tale data, hanno versato almeno 5 anni di contributi. Per accedere a questa opzione, è fondamentale avere un totale di almeno 15 anni di versamenti. Tuttavia, è importante notare che l’assegno pensionistico verrà ricalcolato secondo il sistema contributivo, il che potrebbe comportare una riduzione dell’importo finale rispetto al sistema tradizionale.

Pensione di vecchiaia contributiva: i requisiti da non dimenticare

Esiste un’ulteriore opzione per coloro che hanno iniziato a contribuire dopo il 1996, nota come pensione di vecchiaia contributiva. Per accedere a questa forma di pensione, è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • Raggiungere l’età anagrafica prevista, che attualmente è di 67 anni;
  • Aver accumulato almeno 5 anni di contribuzione effettiva;
  • Il totale dell’assegno pensionistico deve essere pari a un minimo di 1,5 volte l’assegno sociale.

Questa opzione offre un’ancora di salvezza per chi ha un percorso lavorativo recente e ha iniziato a costruire il proprio montante contributivo solo di recente.

Cosa fare se non si rientra in nessuna opzione?

Per chi non soddisfa i requisiti per nessuna delle opzioni discusse, ci sono ancora strategie possibili da considerare. Una soluzione è continuare a effettuare versamenti volontari INPS fino a raggiungere un totale di 20 anni di contribuzione, il requisito minimo per l’accesso alla pensione di vecchiaia standard. Questa opzione permette di accumulare diritti pensionistici più favorevoli nel tempo.

Inoltre, a partire dai 67 anni, è possibile richiedere l’assegno sociale, una misura assistenziale per garantire un sostegno economico a chi non ha diritto a una pensione. Tuttavia, è necessario tenere in considerazione anche i requisiti di reddito, che variano nel tempo e possono influenzare l’esito della domanda.

Come verificare la propria posizione contributiva

Un passaggio cruciale per chi si avvicina alla pensione è comprendere la propria situazione contributiva. Per farlo, è possibile controllare il proprio estratto conto contributivo. Questo può essere fatto in vari modi: il più comune è visitare il portale dell’ente previdenziale competente, dove si possono trovare informazioni dettagliate sulle proprie posizioni contributive. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato, il quale può fornire assistenza per controllare la propria situazione e verificare se si rientra in una delle casistiche sopra descritte.

In conclusione, sebbene possa sembrare complesso andare in pensione con solo 15 anni di contributi, è importante essere informati sulle diverse opzioni e strategie disponibili. Essere proattivi nella propria pianificazione previdenziale può fare la differenza e aiutare a garantirsi un futuro più sicuro e sereno.

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